sabato 20 aprile 2013

The Stranger's Child

As this blog is titled "Books, Birkins and Beauty" and the "Beauty" side has been taking centre stage lately, I thought I'd try to even things out by writing a review of a book I recently read, Alan Hollinghurst's "The Stranger's Child".

 
Published in the UK by Picador, it is available to buy in both hardcover and paperback at Amazon, with prices starting at £3.87.

The photograph above shows the cover of the paperback edition, which has a lovely matte texture.

The book received rave reviews when it first came out in June 2011 and it is the fifth novel by acclaimed British novelist, poet and Man Booker Prize winner Alan Hollinghurst.

Hollinghurst being gay, the novel draws to many themes of gay interest, among which is key the development of gay culture in Britain during the narration's time span, which covers almost a century, from just before the start of the First World War to 2008.

The novel is made up of five sections, each of which set at a different period of the century.
While I found the first two sections, in particular, highly enjoyable with their references to a pastoral and idyllic England of the sort you might find in one of Rupert Brooke's poems (Brooke himself is often referred to in the novel), I felt the book lost some momentum in the third section, set in 1967, but then again got back on track by the fourth section and draw to a highly enjoyable and somewhat unexpected close in section five.

The title refers to Alfred Lord Tennyson's poem "In Memoriam A.H.H.": "And year by year the landscape grow / Familiar to the stranger's child".

My favourite bit of the novel is in the second part, set in 1926. The poet Cecil Valance, from whom much of the events narrated are set in motion, has been killed in the Great War, and his friend and lover George Sawle is visiting his grave for the first time.
 
"It struck George, has the chapel itself had on that first day, as a quietly crushing assertion of wealth and status, of knowing what to do. It seemed to place Cecil in some floating cortège of knights and nobles reaching back through the centuries to the Crusades. George saw them for a moment like gleaming boats in a thousand chapels and churches the lenght of the land."

Cecil's epitaph is a verse by Horace, "Cras ingens iterabimus aequor", "Tomorrow we shall set forth upon the boundless sea".

A verse, supposedly by the fictional Cecil, is quoted further on in the book: "It's the old company, all right, / But without the old companions".

On the whole, a very enjoyable read, highly recommended!

mercoledì 17 aprile 2013

Il funerale della Baronessa Thatcher di Kesteven

Meglio nota come Margaret Thatcher, nata Roberts, prima donna primo ministro di Gran Bretagna e Irlanda, scomparsa a Londra lo scorso 8 aprile all'età di 87 anni.

Daily Mail

Incidentalmente, era del segno della bilancia, come me, che peraltro sono nata in piena era Thatcher(ebbene sì, gli anni cominciano a sentirsi anche per me...).
Tuttavia, credo che per quelli della mia generazione i ricordi più vividi dell'epoca si limitino a quello che abbiamo appreso dalla visione di "Billy Elliot". Il film. Nel mio caso, anche il musical, comunque non esattamente una conoscenza enciclopedica, diciamo.

dal film "Billy Elliot"
 
Senza voler qui entrare in una lunga diatriba sui meriti e demeriti dell'economia di mercato e dai tagli alla spesa pubblica effettuati con l'accetta piuttosto che col bisturi, è stata pur sempre una grande donna che ha fatto la storia della politica europea e mondiale (ricordiamo lo storico rapporto con Reagan e Gorbachev ai tempi della Guerra Fredda), e perlomeno una delle sue frasi è ora parte del lessico politico collettivo, "The lady's not for turning", la signora non tornerà indietro, notoriamente pronunciata al congresso del partito conservatore il 10 ottobre 1980.

 
Negli ultimi anni era diventata una signora molto anziana e molto sola, fragile e sofferente di gravi problemi di salute. La memoria l'aveva progressivamente abbandonata, e così avevano fatto i figli, che da tempo vivono all'estero. Le avevano persino tolto il gatto, un micio bianco di nome Marvin, per timore che ci si inciampasse. Ecco, solo questo dettaglio struggente basta a farmi provare compassione per questa figura di donna anziana e malata, così come rappresentata da una splendida Meryl Streep nel film "The Iron Lady" del 2011.
 
 
E così oggi c'è stato il funerale, la più grande occasione del genere dal tempo dei funerali di un uomo politico certamente assai meno controverso, Sir Winston Churchill, il 30 gennaio 1965. L'ultimo funerale di un politico a cui la regina ha partecipato personalmente, fino ad oggi. Solo per questo, prometteva di essere un evento.
 
Le proteste tanto temute ci sono state solo in minima parte, perlomeno a Londra e nel sud-est motore della new economy britannica, in misura maggiore, ma comunque relativamente contenuta, nel nord della working class mineraria.
 
A Londra, riferisce Peter Walker del Guardian, c'è stato un episodio esilarante nel suo genere: una signora lungo il percorso del corteo funebre ha chiesto a un poliziotto "Posso cantare The Witch is Dead?", al che il poliziotto ha replicato con aplomb tipicamente British "No signora, non può".
 
La bara al centro del transetto di St Paul, sotto la cupola
 
Bisogna dire che gli inglesi questi grandi eventi, apoteosi di pomp and circumstance, li sanno fare davvero bene. Saranno i secoli di pratica, ma insomma, nemmeno questa volta l'apparato cerimoniale ha deluso!
 
La bara era portata da membri di tutte le forze armate, tra cui, in un ultimo omaggio alla guerra delle Isole Falkland, il grande successo militare di Maggie (posso chiamarla Maggie?!), due fratelli, entrambi ufficiali delle Welsh Guards, sopravvissuti al naufragio della RFA Sir Galahad.
 


 
E qui veniamo alla parte frivola, perché abbiamo avuto modo di ammirare un'apoteosi di cappellini!
Il dress code era, ovviamente, nero totale con cappello per le signore, eventualmente decorazioni (che Joan Collins, per esempio, non ha mancato di sfoggiare).
La Regina dettava la linea, per così dire, con doppio filo di perle e spilla a fiocco.
 
 
Ma la mia preferita è stata sicuramente la moglie del primo ministro, Samantha Cameron, con un bellissimo pillbox hat con fiocco e camicia di seta beige a pois con fiocco al collo, un eccellente omaggio sartoriale alla signora Thatcher, lei stessa una grande fan di questo stile.

 
 
 
 
Gran bel cappello aveva anche la nipote di Margaret Thatcher, Amanda, 19 anni e da sempre residente a Dallas, Texas (ebbene sì, anche una yankee può scegliere un bel cappello, lo devo riconoscere!).
 

 
La ragazza ha letto dalla Lettera agli Efesini con ammirevole compostezza, sebbene con uno sfortunato accento americano, ma non si può avere tutto, suppongo...
 
L'altro nipote, Michael, 24 anni, forse risente del jet-lag, si notino gli occhi socchiusi...
La cantante d'opera Katherine Jenkins con una creazione azzardata precariamente in equilibrio sul capo, e la Duchessa di York, che per la prima volta è apparsa in pubblico a un evento cui partecipava anche la Regina.
 
Il vice premier Nick Clegg e signora.
 
Una Cherie Blair estremamente matronale, con consorte e signori Major.
 
Il ministro degli esteri William Hague e signora.
 
Un bel primo piano di Amanda Thatcher.
 
Lady Thatcher's family - Carol, Marco Coss, Sarah, Mark, Michael and Amanda - outside St Paul's
La famiglia allineata sui gradini della cattedrale.
 
Members of the armed forces carry the coffin of Margaret Thatcher down the steps of St Paul's Cathedral after the funeral
La bara viene portata fuori dalla cattedrale.
Back in Parliament: Baroness Thatcher's coffin resting in the Chapel of St Mary Undercroft beneath the Palace of Westminster
La bara ieri sera nella chiesa di St Mary Undercroft a Westminster.
 
Concludo, visto che abbiamo fin qui analizzato un po' cappellini, con un video del funerale di Churchill quasi cinquant'anni fa, giusto per vedere come si è evoluta la moda da allora! La musica di sottofondo è "I Vow to Thee, My Country", un canto di chiesa enormemente popolare nel Regno Unito, cantato anche oggi al funerale della Thatcher, oltreché due anni fa al matrimonio reale e prima ancora al funerale di Lady Diana.
An office worker watches the funeral procession

 E, da ultimo, l'omino affacciato alla finestra a Ludgate Circus :)